INTRODUZIONE ALLA PRIMA LETTERA DI PAOLO AI CRISTIANI DI TESSALONICA
Caratteristiche principali
Paolo manifesta ai cristiani di
Tessalonica la sua consolazione e la sua gioia, dopo aver ampiamente rievocato i
momenti del loro incontro e le vicende successive. Esprime insieme anche il
desiderio di rivederli, per poter completare la loro formazione nella fede,
forzatamente interrotta (3,9-10). Ma il tema più urgente che deve
affrontare è quello della situazione dei cristiani che sono morti. Egli
insegna che i morti non avranno alcuno svantaggio al momento del ritorno del
Signore, poiché allora essi risorgeranno e, insieme ai credenti ancora
vivi, saliranno in corteo verso il cielo (4,13-18). Paolo non si oppone alla
diffusa speranza che quell'avvenimento sia prossimo; anzi pare condividerla
quando dice: «noi che siamo vivi e che saremo ancora in vita quando
verrà il Signore...» (4,15; vedi anche 4,17). Comunque egli la
ridimensiona, ricordando che quel giorno è imprevedibile perché
verrà improvvisamente, come un ladro di notte
(5,1-3).
Primi lettori
Timòteo portò a Paolo buone
notizie: anche in mezzo a molte difficoltà (1,6) i cristiani di
Tessalonica manifestavano una fede attiva, un amore impegnato, una speranza
ferma (1,3). Tuttavia, sembra, non avevano le idee ben chiare almeno su un
punto: si era diffuso il timore che i cristiani già morti dovessero
rimanere esclusi dal festoso incontro con il Signore, atteso come un evento
vicino nel tempo.
Autore
Possediamo indicazioni abbastanza precise circa l'origine di questa lettera, che è
il più antico scritto di tutto il Nuovo Testamento. Nell'anno 50 o 51
d.C., durante il suo secondo viaggio missionario, Paolo visitò
Tessalonica in compagnia di Silvano e Timòteo e qui egli annunziò
il Vangelo durante alcune settimane. Subito si formò un gruppo di
discepoli, ma ben presto gli Ebrei del posto si mostrarono ostili verso i nuovi
predicatori e li costrinsero ad allontanarsi (Atti
17,1-10).
Qualche tempo più tardi, mentre
si trovavano ad Atene, Paolo, molto preoccupato (2,17-3,5) inviò
Timòteo a raccogliere informazioni su quella piccola comunità.
Dopo il suo ritorno fu lieto di poter scrivere loro alcune pagine di istruzione
e di esortazione.
Schema
Le parti più tipiche di questa lettera di Paolo (i ricordi del tempo
trascorso a Tessalonica e l'insegnamento sul giorno del Signore) sono
intrecciate con elementi che ricorrono simili anche nelle altre
lettere.
- Indirizzo, saluto,
ringraziamento 1,1-10
- Ricordi, gioia, preghiera
2,1-3,13
- Esortazioni alla santità e
all'amore 4,1-12
- Istruzione sul ritorno del
Signore 4,13-5,3
- Esortazioni alla vigilanza e
alla concordia 5,4-22
- Auguri e saluti
5,23-28
PRIMA LETTERA AI TESSALONICESI
CAPITOLO 1
SALUTO
1 Paolo, Silvano e Timòteo scrivono alla chiesa di Tessalonica. A voi, che siete
di Dio Padre e del Signore Gesù Cristo, noi auguriamo grazia e
pace.
RINGRAZIAMENTO PER LA FEDE DEI CRISTIANI DI TESSALONICA
2 Ringraziamo sempre Dio per
tutti voi e vi ricordiamo nelle nostre preghiere.
3 Quando siamo di fronte a Dio, nostro Padre,
pensiamo continuamente alla vostra fede molto attiva, al vostro amore molto
impegnato, alla vostra speranza fermamente rivolta verso Gesù Cristo,
nostro Signore.
4 Sappiamo, fratelli che, Dio vi
vuol bene e vi ha scelti per farvi essere suoi.
5 Infatti, quando vi abbiamo annunziato il
messaggio del vangelo, ciò non è avvenuto solo a parole, ma anche
con la forza e l'aiuto dello Spirito Santo. Come ben sapete, abbiamo agito tra
voi con profonda convinzione, e per il vostro bene.
6 E voi avete seguito il nostro esempio e quello
del Signore. Anche in mezzo a molte difficoltà, avete accolta la parola
di Dio con la gioia che viene dallo Spirito Santo.
7 Così siete diventati un esempio per i
cristiani che vivono in Macedonia e in tutta la Grecia,
8 tanto che la parola del Signore si diffonde
dalla vostra comunità in tutte queste regioni. Anzi, la notizia della
vostra fede in Dio va anche oltre, si diffonde dappertutto, di modo che noi non
abbiamo più bisogno di parlarne.
9 Sono
gli altri a parlare di noi: raccontano come ci avete accolti quando siamo venuti
in mezzo a voi, come vi siete allontanati dai falsi dèi per servire il
Dio vivo e vero,
10 e per aspettare che il
Figlio di Dio venga dal cielo. Questo Figlio è Gesù; Dio lo ha
risuscitato dalla morte. Egli è colui che ci libera dalla condanna di Dio
ormai vicina.
CAPITOLO
2
PAOLO RICORDA LA SUA ATTIVITÀ A TESSALONICA
1 Voi stessi, fratelli, sapete
bene che non sono venuto da voi inutilmente.
2
Sapete che poco prima, nella città di Filippi, ero stato offeso e avevo
sofferto. Eppure, anche in mezzo a molte difficoltà, Dio mi ha dato la
forza di annunziarvi il messaggio del suo vangelo.
3 Nella mia predicazione non c'era nessuna
intenzione di dire il falso, di imbrogliare, di parlare con astuzia.
4 Anzi, io parlo sempre come Dio vuole,
perché egli mi ha giudicato degno ed ha affidato a me il messaggio del
vangelo. Non cerco l'approvazione degli uomini, ma quella di Dio, che giudica
anche le nostre intenzioni nascoste.
5 Sapete
bene che mai ho detto parole per far piacere a qualcuno o per mio interesse: Dio
mi è testimone.
6 E mai ho cercato i
complimenti degli uomini, né da voi, né dagli altri,
7 anche se potevo far valere la mia
autorità di apostolo di Cristo. Invece mi sono comportato tra voi con
dolcezza, come una madre che ha cura dei suoi bambini.
8 Mi sono affezionato a voi, e vi ho voluto bene
fino al punto che vi avrei dato non solo il messaggio di salvezza che viene da
Dio, ma anche la mia vita.
9 Infatti, fratelli,
voi ricordate la dura fatica che ho affrontato: ho lavorato notte e giorno per
potervi annunziare la parola di Dio, senza essere di peso a nessuno.
10 Voi siete, con Dio, testimoni del mio
comportamento. Potete dire quanto è stato giusto, santo e corretto il mio
modo di agire verso tutti i credenti.
11 Sapete
che ho agito verso ciascuno di voi, come fa un padre con i suoi figli.
12 Vi ho esortati e incoraggiati, vi ho
scongiurati di comportarvi in maniera degna di Dio, perché Dio vi chiama
al suo regno e alla sua gloria.
LA FEDE E LE DIFFICOLTÀ DEI TESSALONICESI
13 Anche per questo ringrazio
Dio continuamente: perché, quando noi vi abbiamo annunziato la parola di
Dio, voi l'avete accolta e non l'avete considerata come semplice parola umana,
ma proprio come parola di Dio. Essa è veramente tale, e agisce in voi che
credete!
14 Fratelli, voi avete seguito
l'esempio delle comunità cristiane che in Giudea appartengono a Dio e
credono in Cristo Gesù: infatti, anche voi avete incontrato
difficoltà tra la vostra gente, come quei credenti hanno avuto
difficoltà in mezzo agli Ebrei.
15 Sono
quegli stessi Ebrei che hanno ucciso il Signore Gesù e i profeti e che
hanno perseguitato anche noi; essi vanno contro la volontà di Dio e sono
nemici di tutti gli uomini.
16 Vogliono
impedirci di predicare ai pagani e di portarli alla salvezza. Ma così,
essi non fanno altro che completare la serie dei loro peccati, e ormai il
castigo di Dio è arrivato sopra di loro.
RICORDO DELL'ANGOSCIA PASSATA
17 Quanto a me, fratelli, da poco ero
stato costretto a separarmi da voi, e già avevo un gran desiderio di
rivedervi. Ero lontano materialmente, ma non col cuore. Ero impaziente di
rivedervi.
18 Così, più di una
volta ho pensato di venire personalmente, ma Satana me lo ha impedito.
19 Comunque voi, proprio voi, siete la mia
speranza, la mia gioia, il segno di vittoria che potrò presentare con
orgoglio davanti al Signore nostro Gesù, quando verrà.
20 Sì, la mia gloria e la mia gioia siete
voi.
CAPITOLO
3
1 Non riuscivo a sopportare quella situazione.
Allora decisi di rimanere io solo ad Atene,
2 e
di mandare da voi Timòteo, nostro fratello nella fede. Egli lavora al
servizio di Dio, per diffondere il messaggio di Cristo. Ve l'ho mandato per
fortificarvi e incoraggiarvi nella vostra fede,
3 perché nessuno si lasci spaventare
dalle persecuzioni che deve affrontare. Sapete bene che per noi le persecuzioni
sono una cosa normale.
4 Già quand'ero
tra voi, vi avevo detto che avremmo dovuto essere perseguitati. E, come sapete,
quel che vi ho detto è realmente accaduto.
5 Dunque, io non riuscivo più ad
aspettare, e così vi ho mandato Timòteo, per avere notizie della
vostra fede. Avevo paura che il demonio avesse potuto prendervi nella
tentazione, e che tutto il mio lavoro tra voi fosse risultato
inutile.
GIOIA E RINGRAZIAMENTO
6 Ma ora Timòteo è
tornato e mi ha portato buone notizie della vostra fede e del vostro amore. Egli
mi ha detto che avete sempre un buon ricordo di me, e che desiderate rivedermi
come io desidero vedere voi.
7 Così,
fratelli, con la vostra fede, mi avete consolato, mi avete liberato
dall'angoscia e dalla sofferenza che provavo pensando a voi.
8 Ora, io mi sento rivivere, sapendo che voi
rimanete fermamente uniti al Signore.
9-10 E non
so come ringraziare Dio, e chiedo con insistenza di poter rivedere i vostri
volti e di potervi dare ciò che ancora manca alla vostra fede.
11 Dio stesso, che è nostro Padre, e
Gesù nostro Signore, mi aprano una strada per venire fino a voi.
12 E il Signore faccia crescere tutti voi con
abbondanza, nell'amore tra di voi e nell'amore verso tutti, così come
anch'io vi amo.
13 I vostri cuori siano forti,
in modo che possiate essere santi e perfetti davanti a Dio nostro Padre, quando
il nostro Signore Gesù verrà con tutti i suoi
santi.
CAPITOLO 4
ESORTAZIONE ALLA SANTITA'
1 Per il resto, fratelli, voi avete
imparato da noi come dovete comportarvi per piacere a Dio. E già vi
comportate così. Ma ora, nel nome del Signore Gesù, io vi prego e
vi supplico di migliorare ancora.
2
Perché voi sapete quali sono le istruzioni che vi ho dato da parte del
Signore Gesù.
3 Questa è la sua
volontà: vivete in modo degno di Dio! e quindi state lontani da ogni
immoralità.
4 Ognuno sappia vivere con la
propria moglie con santità e rispetto,
5
senza lasciarsi dominare da indegne passioni, come fanno invece i pagani che non
conoscono Dio.
6 In queste cose nessuno deve
offendere o ingannare gli altri. Ve l'ho già detto e vi ho già
avvertiti seriamente: il Signore punisce chi commette questi peccati.
7 Dio non ci ha chiamati a vivere
nell'immoralità, ma nella santità.
8 Perciò, chi disprezza queste
istruzioni, non disprezza l'uomo, ma Dio che vi ha dato il suo Spirito
Santo.
ESORTAZIONE ALL'AMORE E ALLA PACE
9 Per quel che riguarda l'amore fraterno,
non avete bisogno che io vi scriva nulla. Voi stessi, infatti, avete imparato da
Dio ad amarvi gli uni gli altri
10 e manifestate
questo amore verso tutti i nostri fratelli che abitano nell'intera Macedonia. Ma
io vi incoraggio a fare sempre meglio.
11 Fate
il possibile per vivere in pace; curate i vostri impegni e guadagnatevi da
vivere con il vostro lavoro, come vi ho insegnato.
12 Così, quelli che non sono cristiani,
avranno rispetto del vostro modo di vivere, e voi non sarete di peso a
nessuno.
MORTI E VIVI AL RITORNO DEL SIGNORE
13 Fratelli, voglio che siate ben
istruiti su ciò che riguarda i morti: non dovete continuare a essere
tristi come gli altri, come quelli che non hanno nessuna speranza.
14 Noi crediamo che Gesù è morto e
poi è risuscitato. Allo stesso modo, crediamo che Dio riporterà
alla vita, insieme con Gesù, quelli che sono morti credendo in lui.
15 Come ci ha insegnato il Signore, io vi dico
questo: noi che siamo vivi e che saremo ancora in vita quando verrà il
Signore, non avremo alcun vantaggio su quelli che saranno già morti.
16 Infatti in quel giorno sentiremo un ordine,
la voce dell'arcangelo e il suono della tromba di Dio. Il Signore
scenderà dal cielo, e allora quelli che sono morti credendo in lui
risorgeranno per primi.
17 Noi, che saremo
ancora vivi, saremo portati in alto, tra le nubi, insieme con loro, per
incontrare il Signore. E da quel momento saremo sempre con il Signore.
18 Dunque, consolatevi a vicenda, con questi
insegnamenti.
CAPITOLO
5
1 Non è il caso, fratelli, che io vi
dica quando questo accadrà.
2 Voi stessi
sapete bene che il giorno del Signore verrà improvvisamente, come un
ladro di notte.
3 Quando la gente dirà:
«Ora tutto è tranquillo e sicuro», proprio allora il disastro
li colpirà, improvviso, come i dolori del parto. E nessuno potrà
sfuggire.
ESORTAZIONE AD ESSERE SVEGLI E PRONTI
4 Ma voi, fratelli, non vivete nelle
tenebre, e quindi quel momento non vi prenderà di sorpresa, come un
ladro:
5 tutti, infatti, siete dalla parte della
luce e del giorno. Noi non siamo dalla parte delle tenebre e della notte.
6 Di conseguenza, non dobbiamo rimanere
addormentati, come gli altri; dobbiamo rimanere svegli e pronti.
7 Quelli che dormono, è di notte che
dormono. Quelli che si ubriacano, lo fanno di notte.
8 Ma noi che siamo dalla parte del giorno,
dobbiamo essere pronti: la fede e l'amore siano la nostra corazza, e la speranza
della salvezza sia il nostro elmo.
9
Perché Dio non ci ha destinati a subire la sua condanna, ma piuttosto a
possedere la salvezza, per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore.
10 Egli è morto per farci vivere con lui,
sia che noi siamo morti o vivi, quando egli verrà.
11 Perciò incoraggiatevi e aiutatevi a
vicenda, come già
fate.
RACCOMANDAZIONI FINALI
12 Fratelli, vi prego di rispettare quelle
persone che, per incarico del Signore, lavorano in mezzo a voi, sono
responsabili della comunità e vi rimproverano.
13 Trattatele con molto rispetto e con amore, a
causa dell'attività che devono svolgere. Vivete in pace tra voi.
14 Vi raccomando, fratelli: rimproverate quelli
che vivono male, incoraggiate i paurosi, aiutate i deboli, siate pazienti con
tutti.
15 Non vendicatevi contro chi vi fa del
male, ma cercate sempre di fare il bene tra voi e con tutti.
16 Siate sempre contenti.
17 Pregate continuamente,
e
18 in ogni circostanza ringraziate il Signore.
Dio vuole che voi facciate così, vivendo uniti a Gesù Cristo.
19 Non ostacolate l'azione dello Spirito Santo.
20 Non disprezzate chi profetizza:
21 esaminate ogni cosa e tenete ciò che
è buono.
22 State lontani da ogni specie
di male.
AUGURI E SALUTI
23 Dio, che dona la pace, vi faccia essere
completamente degni di lui e custodisca tutta la vostra persona, - spirito,
anima e corpo, - senza macchia, fino al giorno in cui verrà il Signore
nostro Gesù Cristo.
24 Potete fidarvi di
Dio: egli vi ha chiamati e farà tutto
questo.
25 Fratelli, pregate anche per noi.
26 Salutate tutti i nostri fratelli con un bacio
santo.
27 Vi scongiuro, per il Signore: fate
leggere questa lettera a tutti i fratelli.
28 La
grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con voi!